Sono almeno 5 i morti della strage del locale Lgbt in Colorado. Il sospettato è un 22enne che la polizia di Colorado Springs ha già arrestato.
La polizia ha arrestato il 22enne già pochi minuti dopo la strage grazie alla segnalazione di qualcuno. Anderson Lee Aldrich, il 22enne sospettato ora è interrogato accusato di aver commesso la strage nel locale Lgbt la sera scorsa a Colorado Spings uccidendo almeno 5 persone e ferendone 18. Non è il primo attacco in Colorado negli ultimi vent’anni né l’ultima aggressione contro la comunità Lgbt.
Il sospettato si trova in custodia della polizia che non ha riferito nessun possibile movente. Secondo quanto ha riferito il capitano dei vigili del fuoco di Colorado Springs sono arrivate sulla scena 11 ambulanze dopo le varie chiamate d’emergenza. Il Club Q, il locale gay dove è successa la strage, ha scritto sui social media che è «devastato dall’attacco insensato alla nostra comunità» e ha fatto le condoglianze alle vittime e alle loro famiglie. «Ringraziamo le rapide reazioni dei clienti eroici che hanno sottomesso l’uomo armato e posto fine a questo attacco di odio», si legge nel post.
Il presidente condanna l’odio
“Non possiamo e non dobbiamo tollerare l’odio” ha detto Joe Biden. “La violenza delle armi da fuoco continua ad avere un impatto devastante e particolare sulle comunità Lgbtqi+ nel nostro Paese e le minacce di violenza stanno aumentando… Dobbiamo eliminare le ineguaglianze che contribuiscono alla violenza contro le persone Lgbtqi+”: lo ha detto il presidente dopo la strage in Colorado, rilanciando la necessità di bandire le armi d’assalto.
L’aggressione è arrivata proprio la notte prima del 20 novembre, data in cui si ricordano le vittime di transfobia in ricorrenza dell’assassinio della transgender Rita Hester accaduta nel 1998. La donna è diventata il simbolo delle vittime di transfobia. Per l’occasione il locale aveva annunciato una serata «con ogni tipo di identità di genere».